L’Ateneo spegne 660 candeline con i suoi laureati più illustri

Ha festeggiato il suo 660esimo compleanno l’Ateneo pavese. Era infatti il 13 aprile 1361 quando Carlo IV, imperatore e re di Boemia, su richiesta del governo cittadino, concedeva “in perpetuo la grazia che nella città di Pavia fosse istituito uno Studium generale, di diritto civile e canonico, nonché di filosofia, di medicina e di arti liberali”. Una storia gloriosa quella di Strada Nuova che, per secoli, è stata l’unica Università della Lombardia, che il 6 settembre riceverà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per inaugurare l’anno accademico.

Per celebrare questo importante anniversario, l’Ateneo ha chiesto ad alcuni tra i suoi laureati più illustri di leggere l’atto fondativo. Lo hanno hanno fatto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, intervenuto in diretta da Roma, Antonio Padoa-Schioppa, docente emerito di Storia del Diritto medievale e moderno, Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, e Luigi Riganti, giudice al Tribunale di Pavia.

Pavia – 660° anno Università di Pavia – al centro il magnifico rettore Francesco Svelto

Ma l’Università non è soltanto attenta suo passato, guarda anche al futuro. “Entro la seconda metà del 2022 sarà pronto il Campus della salute, realizzato nelle cliniche dismesse del San Matteo di Pavia – ha detto il rettore Francesco Svelto -, che ospiterà aule, biblioteche, uffici e anche aree per lo studio di interventi chirurgici simulati”. Il rettore ha inoltre auspicato che si consolidi sempre più la “caratteristica di Pavia città universitaria e dei collegi, un sistema che la rende speciale nel panorama accademico italiano”.
E, anche facendo leva sui collegi nascerà il “Parco Gerolamo Cardano per l’innovazione sostenibile” che verrà realizzato a fianco del “Distretto delle scienze” dove già oggi, concentrati in poco più di un chilometro quadrato, si trovano Policlinico San Matteo, Maugeri, Mondino, il Cnao, la Fondazione Eucentre e gli istituti scientifici dell’Ateneo.

Proprio medicina e diritto sono i pilastri sui quali 660 anni fa veniva fondata l’Università. Lo ha ricordato Virginio Rognoni, docente dell’Ateneo e più volte ministro, facendo gli auguri all’istituzione pavese: “La salute delle persone e quella delle loro comunità trovavano protezione nella nuova istituzione. E’ singolare sottolinearlo oggi, di fronte ad una pandemia che è contrastata dalla medicina, dalla ricerca scientifica e anche dal diritto attraverso le decisioni adottate dalle istituzioni. Scienza medica e diritto, giusto le discipline su cui è nata e ha mosso i primi passi la nostra Università quasi 7 secoli fa”.

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