Pavia, riparte dal museo della fotografia

E’ la città della pila di Volta, del premio Nobel Camillo Golgi, che ospita le spoglie di Sant’Agostino e potrebbe diventare anche la città del museo della fotografia. Lo aprirà un privato, il fotografo Lorenzo Iorino che ha ritratto nel giorno delle loro nozze molti reali europei e personaggi di fama, ereditando l’arte dello scatto da Guglielmo Chiolini raccogliendone il testimone. E proprio quelle macchine “storiche” possono “parlare” e raccontare soprattutto ai più giovani come su un foglio bianco compaia piano piano un’immagine.
“Mio marito ha più di 40 anni di esperienza – racconta Claudia Ticinese, pure lei fotografa che ora ha aperto un negozio nella centralissima piazza della Vittoria – ed è in grado di mettere tutte le didascalie ai vari oggetti che raccontano il passaggio dalla lastra al digitale di oggi. Abbiamo chiesto i permessi e i requisiti di sicurezza, intendiamo offrire soprattutto ai ragazzi che scattano con il loro cellulare senza pensare che cosa ci sia dietro una foto, la “magia” di veder nascere un’immagine. Chi assiste a questo processo spesso si appassiona. Ne abbiamo parlato con le scuole e sono interessate”.

Il museo sarà in via Volturno dove si getteranno le basi per far nascere in un futuro anche un festival della fotografia etica. Nel frattempo la coppia pensa a far crescere il negozio di piazza della Vittoria in cui ci sarà anche  un corner dedicato alla creatività dove sarà possibile realizzare il proprio progetto grafico per crearsi una tazza o la copertina per il cane. “Ho sottoscritto tutti i contratti – sottolinea la donna con soddisfazione – il tempo delle consegne e Pavia avrà un servizio che al momento manca: chiunque potrà realizzarsi la propria cover, un libro self service o stampare la fotografia scattata col cellulare. Anche questo serve per ripartire”.

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