Le mummie di Pavia si raccontano

Il Museo di archeologia del sistema museale d’Ateneo di Pavia organizza per martedì 4 maggio alle 21, una conferenza online intitolata Alla scoperta delle mummie di Pavia, relatrice Sabina Malgora, egittologa e archeologa. Si aprirà una finestra sulla storia e sulla società dell’Antico Egitto.

Il titolo della conferenza anticipa un tema affascinante: protagoniste saranno infatti le due mummie conservate al Museo di archeologia, di cui è direttore Maurizio Harari, docente di Etruscologia e archeologia italica e curatrice Anna Letizia Magrassi Matricardi.

Il direttore del museo Maurizio Harari, docente di etruscologia e archeologia italica con la sua équipe durante la Tac alla testa mummificata
Il direttore del museo Maurizio Harari, docente di etruscologia e archeologia italica con la sua équipe durante la Tac alla testa mummificata

La relatrice racconterà gli studi e le scoperte effettuate sulle mummie in occasione di due progetti di restauro e valorizzazione voluti dal Museo di Archeologia con il supporto di Regione Lombardia, di cui è stato incaricato il centro ricerche Mummy Project.

Le ricerche che si sono svolte negli scorsi anni, hanno portato a una più approfondita conoscenza dei reperti della collezione egizia del Museo, allestita con maggior risalto nell’Egyptian Corner.

L’Egyptian Corner fa parte di una realtà museale di rara bellezza, che porta i visitatori lontano nel tempo e nello spazio, anche attraverso le altre collezioni, ad esempio etrusche, romane e la Gipsoteca. Negli ultimi anni, grazie alla sua curatrice che ha attuato una completa riorganizzazione del Museo, e grazie alle moderne ricerche effettuate sui reperti, l’apertura continuativa, gli eventi, i restauri, le attività didattiche offerte e la partecipazione a convegni, il museo si è trasformato in una realtà dinamica e vivace.

La conferenza di Sabina Malgora si inserisce in questo clima nuovo, che di fronte al problema della pandemia trova il modo di avvicinare il museo alle persone.

Le mummie sono state accuratamente indagate con Tac eseguite dall’équipe di Fabrizio Calliada, direttore del Reparto di Radiologia del Policlinico San Matteo di Pavia. Successive analisi microscopiche e molecolari dei tessuti hanno visto il coinvolgimento di laboratori e di specialisti coordinati dal Mummy Project.

Le ricerche hanno permesso di conoscere meglio gli individui mummificati e di ricostruire anche i loro volti. Grazie alla ricostruzione del profilo antropologico a cura di Chantal Milani e di Jonathan Elias, si è data conferma che la mummia completa appartiene a una giovane donna, di età compresa tra i 20 e i 22 anni, di corporatura esile, con una statura tra 141,5-148,5 cm, vissuta in Egitto nel III secolo a.C.; mentre la testa mummificata è di un giovane uomo, vissuto in Egitto nel I sec. d.C., in epoca romana, ossia dopo il 30 a.C., quando la terra del Nilo con Augusto diventa provincia di Roma.

Per partecipare all’evento inviare una mail a info@mummyproject.it occorre innanzitutto avere un account gmail.
Si riceverà, entro un’ora prima dell’inizio, una mail di invito con il link per accedere alla piattaforma Google Meet che ospiterà la conferenza.

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