Festa della Repubblica Italiana, celebrazioni del 2 Giugno al castello Visconteo
Dopo la lettura del messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il prefetto di Pavia, Rosalba Scialla, ha voluto ricordare con un minuto di silenzio le vittime delle tragedie che hanno di recente colpito anche il territorio provinciale: la famiglia Biran, stroncata sulla funivia Stresa Mottarone, e i due operai morti sul lavoro a Villanterio. Nella cerimonia per la festa della Repubblica, che si è tenuta nella mattinata di oggi, mercoledì 2 giugno, nel cortile del castello visconteo, sono state poi consegnate 6 medaglie d’onore, concesse dal presidente della Repubblica a “cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti”, 43 onorificenze al merito della Repubblica italiana, 2 diplomi di autorizzazione a fregiarsi di onorificenze pontificie e un gonfalone, all’unione Terre dei Malaspina.
Consegnate 43 ororificenze dell’ordine al merito della Repubblica italiana: di grand’ufficiale a Fabio Rugge (ex rettore dell’Università); 3 di commendatore ad Alberto Piacentini (presidente del comitato provinciale Cri), Raffaele Bruno (direttore di Malattie infettive al San Matteo) e (alla memoria) a Maria Luisa Rezzani (imprenditrice della società di famiglia Rezzani Petroli); 6 di ufficiale a: Franco Mario Mocchi (presidente della Fabbriceria della cattedrale), Bruno Mazzacane (docente e direttore di Riabilitazione all’Asp), Gian Luca Vicini (dipendente Cri e responsabile della sala operativa regionale), Nedo Bracci (capitano dell’Arma in quiescenza dal 1991), Giuseppe Faè (responsabile gruppo comunale di Protezione civile) e Gaetano Riccardo Truglio (funzionario Mipaf); 31 di cavaliere a: Maria Luigia Aiani (avvocato), Cinzia Ancarani (infermiera), Carmine Castronuovo (imprenditore), Giuseppe Fede (luogotenente della Guardia di finanza), Luca Vassena (tenente colonnello della Guardia di finanza, comandante del Nucleo di polizia tributaria), Roberto Valvano (maggiore dei carabinieri, comandante del Nucleo investigativo del Comando provinciale), Luigi Magnani (direttore di Medicina interna e coordinatore reparto Covid all’ospedale di Voghera), Maurizio Raimondi (direttore della Rianimazione all’ospedale di Voghera), Adrianos Mitsiopoulos (imprenditore), Francesco Maria Mocchi (commercialista), Maria Sole Prevedoni Gorone (responsabile della Radiologia pediatrica al San Matteo), Marinella Tisi (assistente informatico del ministero dell’Interno, ha prestato servizio in Prefettura), Valentina Patrizi (coordinatore infermieristico all’ospedale di Voghera), Grazia Cambareri (collaboratrice scolastica), Pierfrancesco Colli (presidente Collegio nazionale revisori dell’Associazione Arma Aereonautica), Francesco Otuzzi e Giorgio Terzoli (donatori Avis), Lidia Stoeva (Oss all’ospedale di Stradella), Gian Marco Mussini (medico a Casei Gerola), Fiorentino Martinotti (imprenditore), monsignor Roberto Redalelli (parroco di Gambolò), Emilio Cremonesi (volontario responsabile Gruppo osservatori civici), Arcangelo Finotto (volontario responsabile Auser di Gambolò), Fabio Mazzucco (volontario responsabile Cri Gambolò), Luigi Credentino (sottufficiale della Guardia di finanza), Maria Lia Venzo (infermiera), Ernesto Prevedoni Gorone (dirigente bancario in pensione), Giorgio Antonio Iotti (direttore di Medicina intensiva al San Matteo), Daniela Morgan (infermiera coordinatrice reparto Covid all’ospedale di Vigevano), Luigi Toscani (dirigente scolastico a riposo) e Silvia Lodola (assistente sanitaria di Malattie infettive all’Ats).
Due diplomi di autorizzazione a fregiarsi dell’onorificenza pontificia “commendator cum nomismate” dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme a Domenico Novarini e cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa a Giorgio Bussi.
Sei medaglie d’onore concesse dal presidente della Repubblica a “cittadini italiani, militari e civili deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei deceduti” a: Pietro Cremonesi, Francesco Daglia, Pietro Paneri, Clotilde Giannini, Antonio Preda e Pietro Zoppetti.
Consegnato infine il Gonfalone all’unione Terre dei Malaspina.