Undici borse di studio per far crescere la ricerca universitaria e Pavia
È stata presentata lunedì 19 aprile, la convenzione quadro siglata dall’Università di Pavia, Fondazione Banca del Monte di Lombardia e Intesa Sanpaolo volta a sostenere il processo di innovazione nell’offerta formativa dell’Università e la valorizzazione economica, sociale e culturale del territorio pavese. Sono intervenuti alla presentazione Mario Cera, ordinario dell’Università di Pavia, Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, Aldo Poli presidente Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Ferruccio Resta, presidente della Conferenza dei rettori delle Università Italiane e rettore del Politecnico di Milano, Francesco Svelto, rettore Università di Pavia e Daniela Viglione, direttore scientifico di Italiadecide.
Per fornire il suo contributo a un’inversione di rotta e dare un concreto segnale, l’Università di Pavia ha promosso un importante progetto di potenziamento del dottorato di ricerca, trovando in Intesa Sanpaolo e in Fondazione Banca del Monte di Lombardia due partner attenti. La nuova partnership, sancita da una convenzione quadro, prenderà avvio con il prossimo anno accademico e avrà termine nell’anno accademico 2025-2026. Prevede undici borse triennali all’anno per cinque cicli consecutivi. Il percorso che si avvia non solo promette importanti risultati riguardo allo sviluppo di nuove conoscenze e applicazioni, ma anche lo sviluppo di una significativa dimensione internazionale. L’iniziativa contribuirà a consolidare il prestigio e la qualità dell’Università di Pavia, con riflessi positivi sull’economia del territorio. I temi sono quelli oggi più strategici e urgenti per la società nella prospettiva di una crescita equa e sostenibile: dalle fonti di energia rinnovabili allo studio della neuro-robotica, dalle minacce virali al trattamento automatico del linguaggio.
“La Convenzione con l’Università di Pavia, una delle più antiche al mondo e tra le più prestigiose, e la Fondazione Banca del Monte, oggi azionista Intesa Sanpaolo – ha commentato Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo -, costituisce un potente strumento di sviluppo delle capacità di ricerca dell’Ateneo e della sua possibilità di attrarre talenti. Undici borse di dottorato triennali per cinque cicli consecutivi rappresentano un fattore di stabilità importante per la programmazione delle attività di ricerca e di studio. Sosteniamo il sistema universitario per favorire il progresso del sapere e per la formazione della futura leadership, due elementi che consideriamo centrali per lo sviluppo del Paese. Ne beneficia anche il Gruppo che, grazie a questo scambio vivace e continuo con gli atenei, trae conoscenza specialistica e risorse competenti: l’83% delle persone che assumiamo infatti è laureata, un dato importante rispetto ai 3.500 giovani che entreranno in Intesa Sanpaolo da qui al 2024”.
Secondo Aldo Poli, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia: “L’iniziativa presentata oggi costituisce un importante tassello nel percorso di sviluppo economico e sociale del territorio a cui da sempre la Fondazione dedica il proprio impegno”. E i protagonisti dell’accordo saranno i giovani. “È mia ferma convinzione che una università impegnata nella ricerca è una università che coinvolge i giovani – ha concluso il rettore Svelto -. La nuova convenzione permetterà di coinvolgere giovani studiosi nell’ambito delle attività di ricerca attraverso un significativo incremento di borse di dottorato”